Quanto sono verdi e sostenibili le case degli italiani?

case verdiGli istituti Nomisma e Pentapolis hanno ricostruito l’ “identikit abitativo” delle famiglie italiane analizzando alcune caratteristiche ‘green’ delle loro residenze: caldaia di ultima generazione, infissi ad alte prestazioni energetiche, isolamento muri esterni, elettrodomestici a basso consumo, riduttori flusso dell’acqua, riciclo delle acque e utilizzo di materiali non nocivi alla salute.

I risultati sono tutti descritti nella ricerca “Abitare Verde: tendenze in atto e futuri drivers di mercato”, presentata nei giorni scorsi a Roma.

Il 3,2% delle abitazioni possiede già tutti i requisiti di efficienza energetica esaminati, il 24% invece non ne ha nessuno.
Un 12,1% sta procedendo verso pratiche a basso impatto, contrapposto purtroppo ad un 60,7% di famiglie che solo sporadicamente prestano attenzione alla sostenibilità e al risparmio energetico in casa propria.
Fa ben sperare per il futuro il fatto che le famiglie green siano in larga parte composte da giovani, mentre quelle black o grey sono generalmente di over 65.

Secondo il Presidente di Pentapolis Massimiliano Pontillo “Ad oggi le pratiche di ‘green building’ cominciano ad essere una realtà, il mercato italiano può contare su una domanda in veloce crescita, anche se ancora non in grado di imprimere una reale conversione al settore e a tutta la filiera, ma il cui orientamento inizia a pesare”.

Al di là dei fattori determinanti come prezzo e posizione, altri elementi vengono valutati dagli italiani nella scelta di un’abitazione:
la classe energetica dell’edificio (22,8%) e la tipologia nuova o ristrutturata dell’immobile (19,5%), ma a sorpresa anche l’utilizzo di materiali non nocivi alla salute (15,1%) e la presenza di impianti di energia rinnovabile (14,7% ).

Per quanto riguarda invece gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento, negli ultimi anni sono stati privilegiati quelli sugli i infissi (10,5%) e sulle caldaie (12,0%) – soprattutto in quanto agevolati da incentivi fiscali, ma grande incremento è previsto per operazioni di isolamento termico dei muri esterni (cappotti e coibentazioni) o per bonificare le pareti domestiche da materiali considerati nocivi per la salute (intonaci vecchi, materiali trattati, etc), e infine per dotarsi autonomamente di impianti di energia rinnovabile.

Inizia quindi anche una nuova fase per l’edilizia (e bioedilizia) orientata al rinnovo e alla riqualificazione del grande patrimonio immobiliare del nostro Paese, spesso per nulla adeguato e obsoleto soprattutto in termini di materiali e sostenibilità.